Archivio della categoria: oggetti

Dimmi di Casa – Categoria oggetti

READ in DESIGN alla Wellcome Collection

Il giovedì con The Sleepy Hamlet.

The Reading Room at Wellcome Library. Source: Wellcome Collection

The Reading Room at Wellcome Library. Source: Wellcome Collection

The Reading Room at Wellcome Library. Source: Wellcome Collection

The Reading Room at Wellcome Library. Source: Wellcome Collection

 

Nel ricercare luoghi in cui si uniscano letteratura ed interoir design, Katia ed io, ci siamo interrogate su ambienti in cui si siano create le condizioni ideali per far sentire l’uomo al centro, invogliarlo a rilassarsi, staccare la spina e leggere. Voi frequentate un luogo così?

Sull’immediato verrebbe in mente una qualsiasi biblioteca, ma è veramente questa la sensazione che si prova entrando in una biblioteca cittadina? Abbiamo deciso di non parlarvi di spazi monumentali, che, per quanto magnifici, spesso trasmettono un’aria austera, incorniciati da opere d’arte di grande valore, risultano più simili a gallerie e poco accessibili e fruibili al semplice lettore, se non per fini di visita turistica.

La domanda principale che ci siamo fatte: dev’essere il libro l’unica prerogativa della biblioteca, con la sua esposizione e catalogazione? O la lettura si deve abbinare ad uno spazio invitante, accogliente, attraente che che coccoli l’utente in una delle attività che gli è più consona?

La reading room della Wellcome Collection, Londra, ci ha offerto grandi risposte: progettata da AOC Architecture, offre una location straordinaria alla collezioni di libri scientifici della proprietà, ma ospita anche al pubblico cittadino che la frequenta, offrendo salotti conviviali dai colori pastello, luci soffuse su angoli lettura, zone discrete che comunicano con esposizioni d’arte o rappresentazioni scientifiche. Il tutto incorniciato da una scenografica scala dalle tappezzerie vintage e maxi cuscini che richiamano forme cellulari al microscopio. Peculiarità dello studio Aoc è, infatti, scendere nel particolare e richiamare il filo conduttore del progetto della Wellcome Collection: medicina e scienza.

THE WELLCOME COLLECTION READING ROOM.

Thursday with The Sleepy Hamlet.

Looking for places where literature and design are combined, Katia and I, asked ourselves about environments in which the ideal conditions were created to make the man feel at the center, to encourage him to relax, unplug and read. Do you attend such a place?

Library would immediately come to mind, but is this the real feeling when entering a city library? We decided not to talk about monumental spaces, which, although magnificent, often transmit austerity, framed by works of art of great value, are more similar to galleries and not accessible and usable to the simple reader, if not for purposes of tourist visit.

The main question we asked ourselves: should the book be the only prerogative of the library, with its exhibition and cataloging? Or should the reading be combined with an inviting, welcoming, attractive space that welcomes the user to one of the activities best suited to him?

The Wellcome Collection reading room, London, gave us great answers: designed by AOC Architecture, it offers an extraordinarily hospitable location to the collections of scientific books of the property, but also to the public who frequents it, offering convivial living rooms in pastel colors, soft lighting on reading corners, discrete areas that communicate with art exhibitions or scientific representations. All framed by a scenic staircase with vintage tapestries and maxi cushions that recall cellular shapes under a microscope. The peculiarity of the AOC study is, in fact, going down in detail and recalling the leitmotif of the Wellcome Collection project: medicine and science.

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I miei top 5 del Bauhaus.

Il Bauhaus fa ancora discutere molto, forse perché la sua attività è stata temporaneamente interrotta dalla dittatura nazista, così non ha potuto svolgere la normale attività di una scuola d’arte, probabilmente perché è stilisticamente padre di tutti gli oggetti di nostro uso quotidiano, Apple world incluso.

E’ sempre stato un mio punto fermo, non tanto per lo stile, che non era neppure esercizio stilistico, ma perché si accompagnava orgogliosamente ad una ricerca di significato che anche nelle produzioni di oggi dovrebbe essere guida.

L’immaginario collettivo e i programmi scolastici cadono spesso sugli stessi oggetti di questa corrente, mentre io ho lasciato il cuore su alcuni oggetti meno noti.

Inizio con l’orologio da cucina di Max Bill, uno degli oggetti più osservati e scontati della quotidianità: grafica espilicita, funzione immediata, timer per le cotture:  ha dato origine ad una generazione intera di oggetti di questo tipo.

Max Bill Junghans Kitchen Wall Clock - Pinterest

Max Bill Junghans Kitchen Wall Clock – Pinterest

Proseguiamo rimanendo nella vita familiare con i Bauspiele -mattoncini- di Alma Siedhoff-Buscher, hanno fatto nascere un intero mondo di giochi per ‘costruzione’ prima ancora che esistessero i colossi, un’intuizione a dir poco geniale.

Bauhaus Bauspiele - Pinterest

Bauhaus Bauspiele – Pinterest

Bauhaus Bauspiele - Pinterest

Bauhaus Bauspiele – Pinterest

Poi la mini lampada da tavolo di Marianne Brandt & Hin Bredendieck, chi di voi non ha avuto un oggetto simile sulla scrivania da studente?

Marianne Brandt. Kandem Bedside Table Lamp. Credits MoMa

Marianne Brandt. Kandem Bedside Table Lamp. Credits MoMa

Il carattere grafico di Josef Albers, con pochissimi segni essenziali riproduce l’intero alfabeto, cancellando qualsiasi arzigogolo da corsivo. E’ il precursore dello script.

Joseph Albers Lettering. Pinterest

Joseph Albers Lettering – Pinterest

Le grafiche coloratissime della linea di tessili, dopo quasi cento anni sono ancora così attuali.

Atelier textile du Bauhaus - Archiver

Atelier textile du Bauhaus – Archiver

Per concludere, la caffettiera di Marianne Brand, poco conosciuta, ma dalle linee fluentissime che verranno poi riprese da innumerevoli produzioni nei decenni successivi.

Marianne Brandt coffe pot - Pinterest

Marianne Brandt coffe pot – Pinterest

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Vi presento Borgoplantarum.

Ecco un evento che non vedevo l’ora di segnalarvi: sulle mie amate colline Matildiche in provincia di Reggio Emilia, in un borgo del seicento immerso in un paesaggio rurale incontaminato,                    il 16-17 settembre, si terrà Borgoplantarum: un punto di ritrovo per vivaisti d’eccezione, collezionisti di piante rare ed ornamentali frutti antichi, succulente, cartacee e carnivore e molte altre rarità del mondo vegetale.

Un vero e proprio Giardino dell’ Eden curato da Carlo Contesso in cui sarà possibile partecipare ad un contest fotografico con indicazioni da parte di illustratori ed esperti per catturare il perfetto scatto naturale, il tutto prenderà vita nuovamente sui social.

Non mancherà un apposito programma di attività per i bambini dai 4 ai 12 anni, chiaramente dal tema ‘illustrazioni e mondo botanico’ .

Qui vi anticipo qualche immagine del borgo che ho potuto fotografare ed allestire personalmente in esclusiva per una vera colazione da contessa…

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Sculture di carta

La paperart è sempre stata per me una delle forme più classiche di atelier, ma allo stesso tempo una delle più creative. Sempre con sguardo curioso in questo senso ho catturato in questo ambito due creazioni inconsuete con lo stesso filo conduttore: la prima ha origine da un atelier per l’infanzia in ambito Reggio Approach: il mare di barche colorate in mostra presso il centro Loris Malaguzzi.

esposizione di atelier Centro Loris Malaguzzi

esposizione di atelier Centro Loris Malaguzzi

Poi una serie di sculture dalla bellezza impressionante, di Marianne Eriksen Scott Hansen, in mostra presso Mincraft 2017 a Milano, artista proveniente dal mondo della moda, che ha trovato nella carta un mondo di colori e di malleabilità di gran lunga più elaborabile di qualsiasi atro materiale. In entrambi i casi il riusltato è sorprendente, e mutevole nel tempo… infatti queste opere mi ricordano le bellezze floreali, sarà la loro stessa fibra vegetale o la fragilità del materiale oppure la varietà dei colori, ma trasmettono lo stesso fascino!

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Mindcraft 2017 – scultura di Marianne Eriksen Scott Hansen

 

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Verde salvia in zona giorno.

Il verde parte seconda: pensando alla zona giorno le tonalità di verde che prediligo sono quelle cariche di luce, come il verde salvia e affini. Se in questo periodo siete alla ricerca di consigli per portare verde primavera nella zona giorno, ecco qui qualche esempio tratto da Pinterest.

Con una sola parete si può dare un’ impronta cromatica che abbraccia tutto il salotto,

credits: my scandinavian home blog

anche alternata ad un volume a mezza altezza, come in questo esempio, ottima soluzione per ambienti ridotti.

decoholic

credits: decoholic

Dove è presente sulla stessa parete: non dimentichiamo di tinteggiare la porta.

Anat Itkin Architects

Anat Itkin Architects

Infine le carte da parati effetto tessuto sono un’alternativa molto chic:

LinenCollection

linen collection

Si può optare anche per un divano colorato, personalmente li adoro, anche se noto che riesco a proporli a fatica, il verde poi è il colore del relax, un vero invito ad accomodarsi:

credits: cotè maison

credits: cotè maison

 

Paola Navone design

Paola Navone design

Nella prossima puntata sul colore entreremo nella zona bagno, a presto!

 

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